Nel 2011 nasce il progetto GranPrato, “il km buono dei prodotti del grano”, la filiera cerealicola pratese a km 0, il cui obiettivo è quello di dare sostegno concreto all’agricoltura locale e valorizzare uno dei pilastri della tradizione culinaria e gastronomica pratese, che ruota intorno alla farina e ai suoi prodotti.
Il progetto Gran Prato è concepito, infatti, per promuovere una delle colonne portanti della tradizione della provincia di Prato, che nel pane affonda la propria storia e che proprio nel pane e in altri prodotti da forno trova la propria eccellenza.
Il progetto, gestito dall’Associazione GranPrato, impegna gli associati a seguire un vero e proprio “patto di filiera”, disponendo il rispetto di norme rigide lungo tutta la catena di produzione, dalla coltivazione alla produzione della farina e alla panificazione. Il “patto di filiera” impone un equo beneficio economico per i produttori – in particolare per gli agricoltori – e la riduzione degli apporti chimici, il recupero di buone pratiche agronomiche, l’orientamento al biologico e la cura delle caratteristiche del grano originario, promuovendo l’impiego di lieviti madre e lievitazione naturale.
L’Associazione GranPrato è sostenuta, fin dalla sua nascita, dall’Associazione Parco Agricolo di Prato, dalla Provincia di Prato, dal Comune di Montemurlo, e dalle articolazioni territoriali di CIA, Coldiretti e Confartigianato, ed è riconosciuta dal Comune di Prato.
6 Maggio 2016 alle 20:39
Buonasera,
segnalo un incontro organizzato dall’associazione Caffescienza su pane, frumenti antichi e salute. L’ evento si terrà martedì 17 maggio presso la sala Biagi della Provincia di Prato in via Ricasoli, ore 21.00
http://www.caffescienza.it/programma-2015-2016/pane-scienza-e
Cordiali saluti
Francesca Camilli
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9 Maggio 2016 alle 10:23
Grazie Francesca,
faremo il possibile per essere presenti con un nostro rappresentante.
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22 settembre 2016 alle 20:28
Avrei una domanda se apparentemente stupida però avrei bisogno di una risposta:
Il bollino che apponete sopra il pane,mi è stato detto che è commestibile in quanto simile ad un’ostia.Io personalmente ho provato a mangiarlo come un’ostia ma si comporta come un foglio,un foglio e perlopiu con una stampa che non so di che inchiostro si tratta poi ovvio la colla con la quale lo stesso è attaccato al pane da cui non c’è verso di staccare….che tipo di colla è?
Il pane è buonissimo niente da dire e per il momento continuerò a consumarlo mala risposta dell’ostia data dall’alimentari dove io mi rifornisco non mi è sufficiente.
Vi ringrazio per l’eventuale risposta che gentilmente vi prego di dare.
Andrea
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25 settembre 2016 alle 13:59
Salve Andrea ,
Grazie per averci scritto , allora cerchiamo di fare chiarezza sul bollino del pane GranPrato.
Il bollino è certificato alimentare , questo vuol dire che sia la carta (come giustamente hai notato non si tratta di ostia) che l’ inchiostro usato per la stampa è certificato per il contatto diretto con gli alimenti e che quindi non c’è nessun rischio che ci possa essere contaminazione con sostanze nocive alla nostra salute.
Questo però non vuol dire che noi consigliamo di mangiare il bollino, anzi è preferibile rimuoverlo in maniera molto semplice con un coltello prima di affettare il pane , in quanto la sua funzione di carta di identità di pane della Filiera a tutela del consumatore è stata svolta.
Per quanto riguarda il modo in cui il bollino aderisce al pane non viene usato nessun tipo di collante , ma è semplicemente l’ effetto che si ottiene inumidendo con semplice acqua il bollino che poi viene premuto sul pane crudo, prima di essere infornato, e aderisce per l’ effetto ‘collante’ della farina.
Speriamo di aver risposto in maniera esauriente alle sue legittime perplessità e rimaniamo a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
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25 settembre 2016 alle 21:02
La ringrazio della risposta.
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22 gennaio 2017 alle 16:32
Vorrei chiedervi se quando preparate il terreno per la semina date il diserbante visto che mi sembra una monocoltura al 100%
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24 gennaio 2017 alle 18:07
Salve Antonella , nel caso del GranPrato non si può parlare di monocoltura visto che non viene mai fatto il reingrano dello stesso campo con una cadenza inferiore ai 2 anni.
Per quanto riguarda l’ eventuale diserbo in pre semina questo può avvenire , là dove ne risulti necessità , dipende dal tipo ti coltura di rinnovo impiantata in precedenza , dall’ andamento stagionale ecc.
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25 gennaio 2017 alle 19:58
Grazie per la risposta….peccato però dover ricorrere ancora a questo diserbante e non cercare di andare veramente nel BIO che dovrebbe essere l’ Agricoltura innovativa tendente principalmente alla salute delle persone e dell’ambiente.
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